
Sospesi
8 marzo 2016Se c’è salvezza verrà lì
nel buio spesso
intatto
nel gabbro secco, e forte
dove non fiateremo.
Sopra,
le stanze che abbiamo
riempite in fretta di cimeli
ancora
odorano di nascite e morti e lunghi puerperii febbricitanti
e infreddature agonie malanni convalescenze
orgasmi soffocati
menarchi gracili e tardivi
amplessi
nel dormiveglia
sussurrano voci
un benvenuto cauto
Più giù, sul fondo
nelle rughe dei secoli
nella falda ferita
nel colar lento dell’acqua sorgiva
circolano memorie nel midollo
lama di linfa oscura scorre via
il tempo
dal tempo
Più in alto ancora
chiaro il fuoco brucia,
e brilla la minaccia.
Ma noi tra acqua e fiamma stiamo
su nuda terra
in aria densa e scura e legna secca
polvere d’ossa e pozzo
di luce spenta
rifugio
relitto
zitti, sospesi.
Se c’è salvezza, verrà lì e
ci troverà.
Non mi è dato sapere se in tempi di social i messaggi in bottiglia approdano ancora sulle spiagge, tuttavia uno ne affido a Njord con gli auguri di buona vita e un anno felice.
Leggo solo ora. Ricambio di cuore!
Sto usando il blog di KABALINO ( ricordi?) e arrivo qui ma è passato un altro anno. Come dire virtualmente un secolo.
Resto dell’idea che lasciar perdere un blog è fisiologico per mille motivi ma i vecchi avevano una marcia in più. Buona vita Cinzia.