
Cadenza
6 settembre 2015All’alba canta ancora un grillo
nel rampicante aggrappato alla pietra.
Tra le tue mani aggrappate ai miei fianchi
pulsa ancora
una vena sfinita.
Tu sei di nuovo, e già non sei più qui.
Dal limite sfumato della notte
un raggio fine stilla.
Non è più luna, e non è sole ancora.
Un brandello di sonno
s’attarda al bordo dell’angolo acuto
denso e muto di buio
in equilibrio.
Ma si tende la schiena come arco
e scocca l’ora con un grido
e ammutolisce il grillo.
Una cadenza di passi lontani
scende il viottolo breve fino all’orto
e l’acqua si rincorre tra le zolle
in vortici di schiuma
scorre e sveglia la terra ancora scura
bagna i solchi che il sole brucerà.
Frammenti d’estate
l’estate della vita!!
Che bellezza questi versi, bisogna rileggerli, fermarsi, capire le parole una alla volta, godere dell’intensità.