
A te – fra cento anni
30 marzo 2008La mia strada non passa vicino alla tua casa.
La mia strada non passa vicino alla casa di nessuno.
E tuttavia io smarrisco il cammino
(specialmente di primavera!)
e tuttavia mi struggo per la gente
come il cane fa sotto la luna.
Ospite dappertutto gradita,
non lascio dormire nessuno!
E con il nonno gioco agli ossi,
e con il nipote – canto.
Di me non s’ingelosiscono le mogli:
io sono una voce e uno sguardo.
E a me nessun innamorato
ha mai costruito un palazzo.
Le vostre generosità non richieste
mi fanno ridere, mercanti!
Da me stessa mi erigo per la notte
e ponti e palazzi.
(Ma ciò che dico – non ascoltarlo!
È tutto un inganno di donna!)
Da sola al mattino demolisco
la mia creazione.
Le magioni – come covoni di paglia – niente!
La mia strada non passa vicino alla tua casa.
(Marina Cvetàeva)
27 aprile 1920
Bella e struggente, ma quanta solitudine.
Leggera fuori e dura dentro.
Chi può percorrere con lei quella strada?
e lei, vuole essere accompagnata?
non conosco la Cvetaeva e credo che dovro’ recuperare.
mi e’ piaciuto molto la rassegnazione di quel “tuttavia io smarrisco il cammino (specialmente di primavera!)”.
c’e’ tutta l’accettazione di cio’ che si e’, delle proprie debolezze che solo cosi’ (ma questo lo penso io) diventano la nostra forza.
come se perdersi a primavera sia per lei naturale se pur doloroso e in un certo senso le vada bene (giustamente) cosi’.
ma e’ solo la mia interpretazione.
bella. grazie.
quanto mi piace questa poetessa
niente compromessi
cercati meno esigenti amiche, più tenere in fatto di prodigi
@Mucca: Centro. Hai colto nel segno. Terzina, quintina e tombola.
@Henry: Naturalmente quello è il verso che più piace anche a me. “Smarrire il cammino”, non è così che succede? A primavera. Naturale e doloroso, appunto.
Ma come mai tu capisci sempre tutto??
@Zefi: Uno dei suoi versi più belli. “Più tenere in fatto di prodigi…”
ah, perchè non l’ho scritto io??
😉
già… ci tacciano di essere aggressive, io invece mi sento tanto fragile a volte, faccio solo quello che c’è da fare…